Associazione Culturale
Music Secrets
Scuola di Musica
Pianoforte
Classico e Moderno
PIANOFORTE CLASSICO
Il pianoforte è uno strumento che da sempre affascina grandi e bambini. Il corso offre a chiunque la possibilità di accostarsi con semplicità allo strumento: l’approccio sarà immediato, combinando elementi di teoria, di solfeggio e pratica. Particolare cura viene data all'impostazione della mano, allo sviluppo della tecnica e dell’indipendenza di mani e dita e alla ricerca del suono. Ogni allievo avrà la possibilità di acquisire gli strumenti tecnici necessari per potersi poi dedicare al genere preferito: fin dai primi corsi, infatti, il repertorio classico viene accostato a quello più moderno (musiche da film e cartoni animati, musica pop, musica da ascolto), in modo che parallelamente allo sviluppo tecnico vi sia anche quello del “gusto” musicale.
CORSO PREPARATORIO (età consigliata: a partire da 6 anni)
Viene proposto fin da subito l’approccio allo strumento, con l’insegnamento della lettura musicale in chiave di basso e di violino. Al repertorio solistico si affianca anche quello a 4 mani, con l’accompagnamento dell’insegnante o di un allievo)
METODI
Repertorio solistico
F. Beyer - Scuola preparatoria op.101 (trascritta in doppia chiave)
C.L. Hanon – Il pianista virtuoso
P. Montani – La giornata del piccolo pianista
D. Helbach – Tasten Raisen Band I – II
Repertorio a 4 mani
E. Pozzoli – Sorrisi infantili
J.B. Duvernoy – L’emulazione
D. Hellbach – Piano for two vol 3
I CORSO
Lo studio, a partire dal primo corso, viene differenziato in diverse categorie, a seconda della materia trattata: Tecnica, Studi, Polifonia, Repertorio solistico e a 4 mani.
METODI
Tecnica
Scale nel modo maggiore per una sola ottava
C.L. Hanon – Il pianista virtuoso
F. Schmidtt – Esercizi giornalieri
Studi
F. Beyer - Scuola preparatoria op.101 (seconda parte)
C. Czerny – il primo maestro di pianoforte op. 599
J.B. Duvernoy – Scuola primaria op. 176
Polifonia
B. Bartòk – Mikrocosmos Vol. I
Repertorio
J.S.Bach – Quaderno di Anna Magdalena
Cesi Marciano – Vol. I
R.Schumann – Album per la gioventu’ op. 68
D. Kabalevsky – 22 pezzi per fanciulli
A. Kaciaturian – Album per fanciulli
W.A.Mozart – Il mio primo Mozart
D.Hellbach – Easy pop vol I
D.Hellbach – Pop Piano vol I
Repertorio a 4 mani
D.Hellbach – Piano for Two vol I
II CORSO
Tecnica
Scale nel modo maggiore e minore per due ottave
C.L. Hanon – Il pianista virtuoso
F. Schmidtt – Esercizi giornalieri
Studi
F. Burgmuller – 25 studi facili e progrssivi op 100
J.B. Duvernoy – Scuola preparatoria della velocità op 276
Polifonia
E.Pozzoli – 50 canoni
Kunz – 200 piccoli canoni
Repertorio
J.S.Bach – 23 pezzi facili
R.Schumann – Album per la gioventù op. 68
D. Kabalevsky – 22 pezzi per fanciulli
A. Kaciaturian – Album per fanciulli
W.A.Mozart – Il mio primo Mozart
F. Schubert – Il mio primo Schubert
D.Hellbach – Easy pop vol II - III
D.Hellbach – Pop Piano vol II
Repertorio a 4 mani
D.Hellbach – Piano for Two vol I - II
III CORSO
Il programma del III corso viene distribuito nell’arco di due anni, in quanto particolarmente denso (l’impatto con la polifonia di Bach, con le Sonatine prima e con le Sonate poi, crea spesso ostacoli che vanno affrontati nel tempo e con la maturazione tecnica dell’allievo)
Tecnica
Scale nel modo maggiore e minore per moto retto e contrario per quattro ottave
C.L. Hanon – Il pianista virtuoso
F. Schmidtt – Esercizi giornalieri
Studi
S. Heller – 25 studi op 45, 46, 47
C.Czerny – 24 studi della piccola velocità
F. Rossomandi – Guida per lo studio del pianoforte vol III
Polifonia
J.S.Bach – Invenzioni a due voci
J.S.Bach – Invenzioni a tre voci
J.S.Bach – Suites francesi
Repertorio classico
Sonatine: Dussek, M. Clementi op. 36, 37, 38, F. Kulhau op. 55, 40
Sonate: M. Clementi
Repertorio romantico e post
R.Schumann – Scene infantili op 15
F. Chopin – Scelta fra Preludi e Valzer
F. Mendelssohn – Romanze senza parole
E. Satie - Gymnopèdies
C. Debussy – Il piccolo negro
D.Hellbach – Rock Ballads vol. I-II
Repertorio a 4 mani – 2 pianoforti
D.Hellbach – Piano for Two vol II
D.Hellbach – Two for two vol I – II
G. Fauré – Dolly
C. Debussy – Petit Suite
M. Ravel – Ma mere l’oye
Dal III corso in avanti si sceglierà se seguire un programma libero, deciso in accordo con l’insegnante o se orientarsi verso uno studio professionale, volto all’ammissione in Conservatorio.
PIANOFORTE MODERNO
Come si evince dal presente programma, il corso è stato diviso in una parte teorica, costituita da lezioni di armonia jazz aperte, eventualmente, anche a semplici uditori, ed una pratica, costituita dal corso di pianoforte vero e proprio in cui gli allievi effettivi eseguiranno i pezzi studiati e gli esercizi di improvvisazione. Le due parti, tuttavia, non vanno intese come consequenziali (prima la teoria, poi la pratica) ma andranno di pari passo, in parallelo. Lo studente infatti dovrebbe, a mio avviso, mettere le mani sulla tastiera sin dalla prima lezione e provare ad applicare sullo strumento tutta la teoria che via via gli viene somministrata.
Ciò non esclude che si possa anche pensare ad un corso separato di armonia jazz, destinato ad aspiranti compositori/arrangiatori, a cantanti “non pianisti” o ad altri strumentisti, con l’obiettivo di favorire (magari in un futuro prossimo) la creazione di gruppi di musica d’assieme i cui arrangiamenti saranno preparati dagli allievi stessi.
Va da sè, poi, che anche gli argomenti sopra indicati per punti (pochi punti che in realtà esauriscono una materia che andrà distribuita in almeno quattro anni di studio) giammai saranno trattati uno dopo l’altro ma verranno più volte ripresi ed approfonditi a vari livelli.
Per entrare quindi specificatamente nel merito del programma, nella prima parte ho riassunto l’armonia jazz per sommi capi mentre nella seconda ho voluto indicare quali competenze l’allievo dovrà sviluppare attraverso una serie di esercizi specifici. Tra questi, come si vede, figurano anche esercizi di trascrizione, arrangiamento e composizione: la cosa non deve stupire perché al pianista moderno quasi sempre si richiede di imparare un pezzo sulla base di un semplice supporto audio; perché chi esegue uno standard armonizzato in sigle innanzitutto lo arrangia; perché infine chi improvvisa di fatto compone in tempo reale. Naturalmente andrà curata anche una certa formazione classica, cioè la lettura (di un brano “finito”) e la tecnica pianistica che, insieme alla grammatica musicale di base, deve fare necessariamente parte del bagaglio culturale di ogni musicista.
Il corso di pianoforte moderno, ovviamente, si rivolge anche a pianisti classici che vogliano “convertirsi” (ampliare la propria esperienza musicale guardando) al jazz ed alla musica moderna in generale. Oggi più che mai viene richiesto al pianista di sapersi adattare ad una varietà di situazioni diverse per le quali la formazione classica risulta incompleta. Si tratta dunque di apprendere un mestiere nuovo (fondato essenzialmente sulla conoscenza dell’armonia jazz) che nell’insegnamento tradizionale di norma non viene preso in considerazione ma che può rivelarsi di grande utilità per poter lavorare professionalmente e col proprio strumento pur senza le prospettive di una carriera concertistica.
Programma per un corso di pianoforte moderno.
Teoria (armonia jazz):
- Armonizzazione della scala maggiore e minore
- Studio della notazione in sigle internazionali: simboli, convenzioni e varianti possibili.
- Gli accordi di tre suoni (maggiori, minori, eccedenti e diminuiti).
- I “cinque accordi” di settima (di dominante, maggiore, minore, semidiminuita e diminuita).
- Il giro armonico.
- Le strutture superiori degli accordi (none, undicesime e tredicesime).
- I “voicing”e le inversioni più in uso nella musica pop e nel jazz moderno.
- Gli accordi alterati.
- La sostituzione di tritono e le sostituzioni più frequenti.
- Le scale maggiori e minori.
- I modi della scala maggiore.
- Le scale pentatoniche e le scale blues più in uso nell’improvvisazione jazzistica.
- Le scale diminuite.
- Analisi armonica e formale degli standards più noti.
Pratica (pianoforte):
- Esercizi basilari di tecnica pianistica e di lettura musicale (direttamente al pianoforte).
- Lettura e preparazione di alcuni pezzi di repertorio classici e moderni (trascrizioni di “standards” e studi originali) di crescente difficoltà, appositamente composti per familiarizzare con gli argomenti e le tecniche pianistiche trattate.
- Esercizi di trascrizione “ad orecchio”, cioè sulla base del semplice ascolto (dettato melodico/armonico), di facili pezzi per pianoforte.
- Esercizi di improvvisazione modale sul basso ostinato di ciaccona.
- Progressioni diatoniche e modulanti (II - V - I) per familiarizzare sui “voicing” più in uso.
- Esercizi di improvvisazione su diverse progressioni di accordi e su semplici giri armonici.
- Armonizzazione (scritta) e arrangiamento (pianistico) di standards a partire dal solo tema armonizzato in sigle internazionali (così come appare sul Real Book).
- Studio del “walking bass” e dei più ricorrenti stilemi di accompagnamento pianistico.
- Realizzazione (e trasporto in tutte le tonalità) dei giri armonici più in uso nella musica leggera.
- Esercizi di “piano comping”: realizzazione estemporanea (al pianoforte) di canovacci armonici espressi in sigle internazionali.
- Preparazione di una scelta di standards letti dal Real Book (senza trascriverli per esteso).
- Approfondimento dell’uso della mano sinistra: suonare con o senza un bassista.
- Studio dei “pattern ritmici” più usati nella musica moderna (pop, swing, bossa, rock, ecc.),
- Pratica nell’accompagnamento di strumentisti e cantanti.
- Improvvisazione “totale”.